“Polmone verde” della Sabina, la Riserva Naturale del Monte Soratte – a pochi passi da Roma – è il luogo ideale sia per gli amanti del trekking sia per chi desideri trascorrere una giornata all’aria aperta e fare rigeneranti passeggiate. Ti aspettano percorsi e sentieri con diversi livelli di difficoltà!
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La “Montagna Sacra”, così la chiamano gli abitanti del posto. Ed è anche il nome con cui sin dai tempi più antichi è conosciuto il Soratte, custode di numerosi eremi sparsi sui pendii del monte.
Alto appena 691 metri s.l.m., il Soratte sembra ergersi come un’isola dalla Valle del Tevere. In passato fu davvero un’isola: quando sorse, infatti, la pianura sotto di esso era coperta dal mare.
Il Monte Soratte è anche Riserva Naturale e comprende un territorio di 410 ettari, facilmente raggiungibile anche da chi viene da fuori grazie alla sua vicinanza con il casello autostradale Ponzano Romano Soratte sulla A1. Roma, ad esempio, dista solo 50 km da questo “polmone verde” sabino.
La composizione calcarea delle rocce dà origine in questa zona a fenomeni carsici in superficie e in profondità, tanto che tra i percorsi naturalistici del Monte Soratte che potrai seguire ce n’è uno denominato proprio “Le Grotte” e che conduce alla Grotta di Santa Lucia.
Tutta l’area della Riserva Naturale del Monte Soratte è ben curata, pulita e diboscata e fornita di numerosi punti sosta dove poter anche fermarsi per un picnic o una veloce sosta spuntino.
I percorsi e i sentieri del Soratte sono il luogo giusto sia per gli amanti del trekking, allenati e abituati a percorrere itinerari in montagna, con passaggi anche su costoni rocciosi, sia per chi ama semplicemente camminare e fare lunghe passeggiate. Porta con te i bimbi e i tuoi pelosi, se ne hai! Anche loro si divertiranno molto e troverai percorsi poco impegnativi, adatti a tutti, anche a loro!
Ricorda solo di controllare nei tabelloni che troverai in più punti nella Riserva Naturale del Monte Soratte su quale percorso ti trovi e il grado di difficoltà del sentiero, in modo da non trovarti in difficoltà! I percorsi sono sempre ben segnati.
Classificazione CAI (Club Alpino Italiano) dei sentieri
T – Itinerario su stradine pedonali, carrareccie, mulattiere o evidenti sentieri (Sentiero di interesse turistico).E – Itinerario privo di difficoltà tecniche (corrisponde, in genere, a mulattiere o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento tra valli vicine).
201 | Percorso Madonna delle Grazie
Lunghezza: 1,4 km circa | dislivello 240 m
Difficoltà: facile | Classificazione CAI: T
Santa Maria delle Grazie
Il romitorio di Santa Maria delle Grazie, con il dipinto della Beata vergine con il Bambino Gesù in braccio, curata da un eremita, esisteva fin dal XVI secolo.Il 5 gennaio 1588 il Cardinale Alessandro Farnese diede il possesso del Santuario ai monaci Cistercensi.
Nel 1624, costretti ad abbandonare il monastero di San Silvestro a causa dei frequenti fulmini, i monaci ottennero il permesso di abitare nel “Monastero della Beata Vergine delle Grazie a Monte Soratte”.
Successivamente l’eremo fu ingrandito e nel monastero si avvicinarono i Trappisti, i canonici Regolari, i Trinitari, i Teatini. Il 16 agosto 1924 i Padri Teatini di Sant’Andrea della Valle presero possesso e dimora del Convento e vi istituirono un collegio con oltre trenta giovani delle scuole elementari; nel 1931 il Convento passò ai Padri di don Orione.
In seguito la Curia di Civita Castellana affidò il complesso a Padre Antonio delle Piane che ne ha curato i recenti restauri.
202 | Percorso Vita
Lunghezza: 2,9 km circa | dislivello 112 m
Difficoltà: da facile a medio | Classificazione CAI: T – E
Nota: Il percorso Vita è il più battuto di chi vuole fare una bella camminata a passo svelto. Il sentiero è comodo, largo, molto frequentato e raggiungibile anche a piedi dal paese di Sant’Oreste. Lungo il percorso poi troverai molti attrezzi in legno per effettuare esercizi ginnici all’aperto, con le indicazioni sulle serie e le ripetizioni consigliate per quel determinato esercizio.
Nel tratto iniziale del sentiero è possibile osservare i resti di cave per l’estrazione di calcare.
Le calcare
Un metodo antichissimo per produrre la calce era costituito dalle calcare (fornaci di calce), un’attività in uso fino agli anni Cinquanta nella nostra zona.La calce è un composto solido, bianco, poroso, avidissimo d’acqua, ottenuto per decomposizione del calcare (roccia sedimentaria) in appositi forni, usato per formare molte da costruzione e imbiancare. Per ottenere le calcare si sfruttava una depressione naturale oppure si scavava una sorta di pozzo. Al suo interno veniva costruita la calcare utilizzando cubetti di calcare di circa 15-20 cm di lato: questa poteva raggiungere anche i 4 metri di altezza con un diametro di circa 2,5 metri. La sommità e le pareti erano poi ricoperte di terriccio, intorno venivano praticati dei fori che servivano come “sfiatatoi”.
Alla base della calcara vi era una piccola entrata, all’interno della quale veniva acceso il fuoco, alimentato giorno e notte per circa 10 giorni. Una volta cotto, il calcare era sistemato dentro appositi sacchi e poi venduto.
Al momento di costruire, il calcare cotto veniva depositato in un recipiente pieno d’acqua, fino a ricavare una sorta di poltiglia, “la calce vera e propria, pronta per essere usata in amalgama con sabbia e pozzolana. Di ottima qualità era considerata la calce prodotta col pietrame che andava a formare la volta della calcara, probabilmente perché in questo modo riceveva una cottura migliore. Le stagioni ottimali per costruire le calcare erano considerate la primavera e l’autunno, anche se in alcune zone questa attività, fonte di reddito per molte famiglie, continuava per tutto l’anno.
202a | Sentiero didattico Le Carbonare
Lunghezza: 0,65 km circa | dislivello 135 m
Difficoltà: facile | Classificazione CAI: T
Nota: Il percorso termina sulla strada sterrata del percorso “Vita”.
Le carbonare
Lungo il tracciato si possono osservare i resti delle cosiddette “carbonare” e la ricostruzione di una di esse, a testimonianza della tecnica anticamente adottata per la produzione di carbone con il legname ricavato dalla ceduazione dei boschi circostanti. L’itinerario attraversa un fitto bosco a cerro e leccio in passato ampiamente ceduto.
202b | Sentiero Casaccia dei Ladri
Lunghezza: 0,5 km circa | dislivello 142 m
Difficoltà: medio | Classificazione CAI: E
Nota: La leggenda popolare vuole che la casa fosse utilizzata dai briganti come rifugio. Oggi non resta altro che un rudere dal quale però potrai godere di una magnifica vista sulla pianura e sulle “gobbe” del Soratte che si aprono davanti a te.
202c | Sentiero Campicciolo
Lunghezza: 1 km circa | dislivello 140 m
Difficoltà: facile | Classificazione CAI: T
203 | Sentiero Santa Romana e dei Meri
Lunghezza: 1,5 km circa | dislivello 160 m
Difficoltà: facile | Classificazione CAI: T
Che cosa sono i meri?
L’area della Riserva Naturale del Monte Soratte è caratterizzata da importanti esempi di carsismo ipogeo denominati “meri”. I meri sono dunque gigantesche voragini che si aprono a cielo aperto nella roccia. Per la loro lugubre conformazione in antichità si credeva fossero le porte del Regno degli Inferi.
203a | Sentiero di collegamento Santa Romana – Percorso Vita
Lunghezza: 2,1 km circa | dislivello 240 m
Difficoltà: facile | Classificazione CAI: T
204 | Percorso Strada Militare
Lunghezza: 2,6 km circa | dislivello 68 m
Difficoltà: facile | Classificazione CAI: T
204a | Sentiero di collegamento Strada Militare – Percorso Vita
aggiornamento Dicembre 2018: attualmente chiuso per frana sul percorso
Lunghezza: 0,5 km circa | dislivello 170 m
Difficoltà: medio | Classificazione CAI: E
205 | Sentiero degli Eremi
Lunghezza: 1,4 km circa | dislivello 275 m
Difficoltà: medio | Classificazione CAI: E
206 | Sentiero Le Grotte
Lunghezza: 1,3 km circa | dislivello 183 m
Difficoltà: da facile a medio | Classificazione CAI: T – E
Se non sai quale percorso scegliere e sei alla ricerca di qualche dritta, leggi i nostri appunti di viaggio sull’escursione che ci ha portato in cima al Monte Soratte dove sorge l’Eremo di San Silvestro, percorrendo un mix dei sentieri qui sopra descritti!
Mappa e cartina dettagliata dei percorsi e i sentieri del Monte Soratte
Abbiamo selezionato per te i principali luoghi d'interesse, le migliori cose da vedere, le attività e le attrazioni da non perdere!
Percorso naturalistico | |
A nord di Roma nel comune di Sant’Oreste, il Monte Soratte è una montagna del Lazio alta 691 metri situata nel mezzo della valle del Tevere. |
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Se ti resta del tempo libero, non devi assolutamente perdere la nostra selezione di luoghi da vedere nelle vicinanze!
Storico | |
Viale Europa, Sant'Oreste | |
Le Gallerie del Monte Soratte, o più comunemente Bunker Monte Soratte, sono una delle più alte opere di ingegneria militare di tutta Europa, lunghe circa 4 km, scavate a partire dal 1937 per volere di Benito Mussolini e che sarebbero dovute fungere da rifugio antiaereo per i vertici dell’Esercito italiano. Il Bunker si trova nel comune di Sant’Oreste. |
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Storico | |
Viale Europa, Sant'Oreste | |
A passeggiare sul percorso che costeggia le Gallerie del Monte Soratte, tra un accesso al Bunker e l’altro, tra i mezzi militari in bella mostra sul percorso, tra gli edifici ormai decadenti che ospitavano un tempo la forza lavoro impegnata a scavare le Gallerie, quasi non ci si rende conto di quanta Storia ci sia in un posto così. |
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Religioso | |
In cima al Monte Soratte, su una radura dalla quale si domina a perdita d’occhio la meravigliosa Valle del Tevere, si erge l’Eremo di San Silvestro, uno dei numerosi romitori sparsi per il territorio sabino. L’Eremo è raggiungibile solo a piedi, percorrendo uno dei sentieri che attraversa la meravigliosa Riserva Naturale del Monte Soratte. |
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Percorso naturalistico | |
Il Fiasco del Tevere è il caratteristico tratto di fiume dalla conformazione quasi unica, a “fiasco”. Luogo perfetto per gli amanti della pesca sportiva e delle passeggiate all’aria aperta! |
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Curiosità, personaggi famosi, esperienze e tutto quello che c'è da sapere per visitare al meglio la Sabina
Il Monte Soratte che si accende nel cuore della notte: una tradizione che si tramanda da oltre 200 anni
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