Fonte Colombo è uno dei quattro santuari francescani che si trovano sul Cammino di San Francesco nella cosiddetta Valle Santa di Rieti, insieme al Santuario di Greccio, al Santuario della Foresta e al Santuario di Poggio Bustone. Nascosto in un bosco di lecci secolari, sulla costa del Monte Rainiero, il Santuario di Fonte Colombo è il luogo in cui – all’interno del Sacro Speco, la grotta sacra – San Francesco d’Assisi scrisse la regola definitiva del suo Ordine.
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È solo uno dei quattro Santuari francescani (insieme al Santuario di Poggio Bustone, al Santuario La Foresta e al Santuario di Greccio), uno dei quattro punti in cui il Santo è vissuto e che materialmente reca il ricordo del suo passaggio.
Ma qui il significato è particolare, perché è a Fonte Colombo che Francesco redasse, o per il fedele, ricevette da Dio, la Regola definitiva del suo Ordine. Proprio come Mosè aveva ricevuto sul Sinai le Tavole della Legge, allo stesso modo, in piena continuità, Francesco riceve la Regola ed è per questo che Fonte Colombo viene definito il Sinai Francescano. La Regola sarebbe poi stata bollata e approvata dal papa Onorio III nel 1223, e sarebbe stata, di lì in avanti, fino ancora ai giorni nostri, il fondamento su cui basare l’esistenza dei cosiddetti Frati Minori.
La permanenza nella Valle Reatina non è stata continua per Francesco, ma inframmezzata da viaggi all’estero. Il Monte Rainerio, questa collina dove sorge attualmente il Santuario, era stato meta di molte camminate del Santo, nella contemplazione della natura e nella ricerca di luoghi appartati per le sue preghiere e le sue riflessioni. La tradizione narra che Francesco fu qui nel 1217, ma sicuramente soggiornò nel 1223, l’anno della redazione della Regola, e lo stesso nel 1225, un anno prima della morte. Sempre secondo l’agiografia più quotata, Fons Colombarum era il modo in cui lui definiva questo posto, dalla presenza della fonte da cui si abbeveravano le colombe.
Pare che durante il viaggio in Terra Santa Francesco avesse contratto una malattia agli occhi, forse, a detta degli studiosi che hanno analizzato le fonti, una banale congiuntivite, che poi non curata divenne un grave glaucoma. Una malattia che gli faceva perdere diottrie giorno dopo giorno.
Alcuni compagni lo portarono a Fonte Colombo, in quanto qui sarebbero stati raggiungibili dal chirurgo del Papa, dal quale fu effettivamente operato. Quello che lo aspettava era il ferro rovente del cauterio, che avrebbe dovuto chiudere tutte le vene intorno all’occhio; durante la preparazione, mentre gli altri frati si allontanavano impressionati, Francesco intavolò una conversazione con Fratello Foco, chiedendo che non gli facesse sentire dolore. Così fu: per quello che poi è stato ricordato come il miracolo del fuoco, il paziente non soffrì.
Da che era sorto il movimento di Francesco, questo era cresciuto in maniera impetuosa, e con esso erano nati anche i malcontenti. C’erano dei frati che, ammaliati inizialmente dal messaggio di povertà, di pace e amore, cominciavano a sentire il bisogno di case, di possedere qualcosa, che permettesse loro di vivere meno faticosamente.
Francesco era convinto che, invece, il suo destino dovesse andare in un’altra direzione, ed è per questo che, dopo la cosiddetta Regola non bollata, che era stata approvata solo verbalmente da Papa Innocenzo III nel 1310, Francesco durante una meditazione e un digiuno, coadiuvato da un fratello giurista, scrisse una nuova Regola, che sottopose poi a Roma al nuovo pontefice Onorio III. Era il 1223: nasceva la Regola dei Frati Minori.
La Regola è composta da un Prologo e da 12 brevi capitoli, stampati e condotti nel saio di ciascun frate. Tutto ruota intorno all’umiltà, all’abbandono dei piaceri terreni e alla povertà. Si parla nel dettaglio delle vesti, ma anche del fatto che in nessun modo, e per nessuna ragione, i frati possano accettare denaro.
Il frate dovrà vivere in castità, e seguire le istruzioni della Regola anche se sentisse il bisogno di recarsi presso i “saraceni e altri infedeli” per portare il Vangelo. Ecco, appunto, tutta la vita del Frate minore deve essere conforme ai dettami evangelici: Francesco per questo non aveva bisogno di scrivere una lunga serie di disposizioni, perché la Regola ruotava tutta intorno a questo.
Proprio nella Chiesa del Santuario di Fonte Colombo si legge: “La Regola e la vita dei Frati Minori è questa: cioè osservare il Santo Vangelo del Nostro Signore Gesù Cristo vivendo in obbedienza senza nulla di proprio e in castità”.
Situato in via Fonte Colombo 40 a Rieti, dista da Roma circa 80 chilometri, ed è raggiungibile tramite la Salaria e la A1, in direzione Strada Provinciale Tancia, con un viaggio di circa un’ora e venti. Da L’Aquila, un’ora circa richiede il viaggio su A24 e Strada Regionale 578 Salto Cicolana. Da Terni, si può raggiungere Fonte Colombo in appena mezz’ora, tramite la Strada Statale 79bis.
A Fonte Colombo Francesco meditò sull’esigenza di realizzare una rappresentazione della Natività: ma questo sarebbe avvenuto a Greccio, poco distante da qui.
Regione: | Lazio |
Provincia: | Rieti |
Comune: | Rieti |
Abitanti: | Reatini |
Residenti: | 47.552 |
Indirizzo Comune: | Piazza Vittorio Emanuele II, 1 |
CAP: | 02100 |
Latitudine: | 42.4026004 |
Longitudine: | 12.860227200000054 |
Telefono: | 07462871 |
Email: | Scrivi al Comune |
Sito Web: | Visita il sito del Comune |
Santo Patrono: | Santa Barbara |
Ricorrenza: | 04 dicembre |
Mappa e cartina dettagliata del Santuario di Fonte Colombo
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Religioso | |
Il ricordo del colloquio tra Francesco e Frate Foco rivive in una vetrata della Chiesa del Santuario, costruita nel XII secolo e consacrata a San Francesco e San Bernardino da Siena. Le vetrate furono donate nel 1925 dal cantante lirico Mattia Battistini (che aveva la sua dimora a Contigliano, non lontano da qui), e raccontano, oltre a quella già citata, alcune scene della vita di San Francesco. All’ingresso sarai colpito dall’affresco della lunetta del portale, con al centro Maria con il Bambino, affiancati, uno per lato, da San Francesco e San Ludovico di Tolosa. Due interessanti sculture ti attendono all’interno: una, lignea, del XVII secolo, raffigurante San Francesco ai piedi della croce, e un’altra, opera del 1645 di fra Giovanni da Pisa, che rappresenta l’approvazione della Regola da parte di Cristo. Gli affreschi sulle pareti risalgono al XV secolo, di epoca coeva al coro ligneo dietro l’altare. |
Religioso | |
Di fianco alla Chiesa, troverai un portone che ti condurrà al Chiostro del Santuario di Fonte Colombo. Il chiostro presenta una forma irregolare, dovuta alla sovrapposizione di fasi costruttive di epoche diverse, e su questo spazio affaccia l’antico Convento. |
Religioso | |
Dal piazzale antistante il complesso, parte un sentiero a cui si accede da un cancello su cui è scritta una frase, tratta dall’Esodo, che è incredibilmente francescana: “Togliti i calzari dai piedi, poiché santa è la terra dove tu stai”. Lungo il sentiero sono dislocate quattordici edicole con la Via Crucis in maiolica, databili al Settecento. Percorrendolo, troverai dapprima il Romitorio – riscoperto nel 1947 – in cui San Francesco e i compagni trovarono l’ospitalità dei benedettini, e dove lui subì l’operazione agli occhi. Molto bella è la Cappella della Beata Vergine, sempre sullo stesso sentiero, più nota con il nome di Cappella della Maddalena, dall’affresco che la raffigura, con i lunghissimi capelli sciolti fino ai piedi, all’interno. Il Romitorio e la Cappella hanno un fascino particolare perché sono edifici che Francesco frequentò e dove il Santo trascorse momenti molto intensi. Sulle pareti, oggi si può ammirare un affresco che raffigura Santa Chiara, nell’atto di innalzare l’Eucaristia a protezione contro le invasioni dei Saraceni. Verso la metà del Novecento, a seguito di un intervento di restauro, furono riaperti il Presbiterio e la finestrella che erano stati murati a seguito di un terremoto avvenuto nel Trecento. Quando furono rimossi i manufatti che li coprivano, riemerse un affresco di una Madonna col Bambino e un Tau disegnato sul muro. Non sappiamo se fu proprio Francesco a dipingere questo simbolo a lui così caro, ma è assai probabile e poi, a noi, piace crederlo. |
Religioso | |
Il punto più suggestivo dell’intero complesso del Santuario di Fonte Colombo è il Sacro Speco. Per tornare indietro verso il piazzale, si incontra il ceppo del leccio dell’epoca di San Francesco, abbattuto da un’abbondante nevicata del 1600. Non è importante solo per il fatto che è stato visto da Francesco, ma perché presso di lui egli ebbe una visione, in cui il Signore lo rassicurò sulla Regola, sul fatto che i frati l’avrebbero accolta, nonostante le titubanze iniziali. L’albero rivive nella scultura, fatta del legno di quel leccio, di Giovanni da Pisa, presente nella Chiesa grande. Si può ancora vedere la Fonte delle Colombe, e, inoltre, tre piccole cappelle del XVIII secolo, dedicate, rispettivamente, all’Ascensione di Cristo, a Sant’Antonio da Padova e alla Regoletta. |
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Comune della Sabina | |
L’umbilicus Italiae, ovvero il centro geografico d’Italia, Rieti è stata fin dall’antichità una città importante, crocevia tra i monti Sabini e quelli Reatini. Ricca di testimonianze risalenti anche all’epoca romana come medievale, Rieti è un vero e proprio gioiello del turismo in Sabina. |
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Comune della Sabina | |
A Contigliano passa il Cammino di San Francesco e la Via Benedicti. Sul territorio di questo borgo – tra i più belli d’Italia – sorge una delle più apprezzate Abbazie Benedettine, l’Abbazia di San Pastore, e l’imponente Collegiata di San Michele Arcangelo. Insomma, un paese che è un concentrato di religiosità! |
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Comune della Sabina | |
Fondata dagli Angioni nel 1308, è passata dalla provincia de L’Aquila alla provincia di Rieti solo nel 1927. Girovagando per le vie di Cittaducale ti renderai subito conto di quanta storia ci sia in questo piccolo borgo reatino. Scorgerai chiese, portali, torri e palazzi storici ogni volta in cui volgerai lo sguardo in una nuova direzione. |
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Comune della Sabina | |
Piazzale San Francesco, 1 - Greccio (Rieti) | |
Insignito del titolo “borghi più belli d’Italia”, Greccio, in provincia di Rieti, è un luogo così particolare che perfino San Francesco ne venne colpito. È qui, infatti, che il Santo diede vita al primo presepe e dove si trova uno dei quattro Santuari della Valle Santa. |
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Religioso | |
Piazzale San Francesco - Greccio | |
Il Santuario di Greccio, incastonato nella nuda roccia, stupisce per le sue fattezze. Il nucleo originario del Santuario è la Cappella del Presepio dove – narra la tradizione – San Francesco nella notte di Natale del 1223 rappresentò per la prima volta la nascita di Gesù. Da qui nasce la tradizione del presepio. |
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Naturalistico | |
Terminillo - Rieti | |
La vetta della Sabina, il Monte Terminillo con i suoi 2.217 metri di altitudine è tra le cime più alte del Lazio e fa parte del complesso dei Monti Reatini. È conosciuto anche con il nome di “Montagna di Roma“, infatti per la sua vicinanza con la Capitale è spesso meta di Romani che lo scelgono per escursioni, gite e – in inverno – per giornate dedicate allo sci. Il Terminillo divenne una località sciistica a partire dal 1933 quando Mussolini ordinò la costruzione della Strada 4 bis Salaria per il Terminillo, operò che venne ultimata nel 1938. Venne poi costruita la Funivia e la sciovia delle Carbonaie che entrò in funzione nel gennaio del 1940. Si trattava di una realizzazione del tutto innovativa per l’epoca e fu motivo di vanto per i costruttori. Il complesso sciistico dispone di 10 piste, con diverse difficoltà, la più alta delle quali arriva a 1.350 metri. |
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Religioso | |
Immerso nel silenzio e nella quiete della Valle Santa Reatina, il Santuario di Poggio Bustone domina il paese e la pianura sottostante con uno splendido colpo d’occhio sui Laghi Lungo e Ripasottile. È questo il primo luogo che accolse San Francesco giunto nella Sabina Reatina ed è qui che il Signore gli perdonò tutti i suoi peccati e gli predisse che il suo messaggio sarebbe diventato grande. Una breve passeggiata nel bosco ti porterà al Sacro Speco. |
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Naturalistico | |
Non solo un albero monumentale rarissimo, ma anche il simbolo della volontà di Dio di proteggere San Francesco nelle sue peregrinazioni nella Valle Santa Reatina. Il Faggio è una delle tappe del Cammino di Francesco. |
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Curiosità, personaggi famosi, esperienze e tutto quello che c'è da sapere per visitare al meglio la Sabina
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