Santuario di Poggio Bustone

Santuario di Poggio Bustone


Immerso nel silenzio e nella quiete della Valle Santa Reatina, il Santuario di Poggio Bustone domina il paese e la pianura sottostante con uno splendido colpo d’occhio sui Laghi Lungo e Ripasottile. È questo il primo luogo che accolse San Francesco giunto nella Sabina Reatina ed è qui che il Signore gli perdonò tutti i suoi peccati e gli predisse che il suo messaggio sarebbe diventato grande. Una breve passeggiata nel bosco ti porterà al Sacro Speco.

Santuario di Poggio Bustone
Santuario di Poggio Bustone

Se dovessimo consigliarvi un itinerario da seguire per visitare i quattro santuari francescani della Valle Santa Reatina, certamente vi suggeriremmo di iniziare dal santuario di Poggio Bustone, anche conosciuto come Convento di San Giacomo.
Poggio Bustone, borgo storico in provincia di Rieti, fu, infatti, il primo luogo della Valle Santa Reatina in Sabina ad accogliere San Francesco ed è a questo luogo che si fa risalire la vera nascita spirituale di Francesco.

Qui egli arrivò nel 1208 ancora dilaniato, non credendo di meritare davvero il perdono di Dio per i peccati della sua vita precedente. Ed è qui che, narrano gli agiografi, ricevette, in una grotta, la visione di un angelo che gli confermò il perdono, facendogli finalmente comprendere la misericordia di Dio, e preannunciandogli anche il successo del suo messaggio, che avrebbe raccolto attorno a sé una moltitudine di genti in tutto il mondo. Sempre qui, a Poggio Bustone, con il perdono di Dio, iniziò veramente la sua missione.

Quel saluto toccante, il semplice “Buongiorno, buona gente” con cui, sorridente, seppe entrare in contatto con le persone, cominciò ad attirarle, e a loro confessò pubblicamente i propri peccati: i racconti parlano di lui penitente che si doleva per aver mangiato lardo durante la Quaresima, e altre malefatte. Il carico più pesante, quello che lo aveva lacerato, era costituito dagli orrori della guerra cui aveva partecipato, nell’esercito di Assisi, contro Perugia. Ma, ormai, con quel passato aveva finalmente fatto pace.

Il Romitorio Superiore: il Sacro Speco, detto anche Grotta delle Rivelazioni

Attualmente l’intero complesso di Poggio Bustone si presenta strutturato su due santuari: quello inferiore e quello superiore. Quest’ultimo, a cui si giunge con un breve percorso, un cammino nei boschi di circa trenta minuti, che comincia dal piazzale principale del Santuario (Piazzale delle Missioni Francescane), è anche conosciuto come Sacro Speco o Grotta delle Rivelazioni.

Qui si narra, infatti, che Francesco ebbe l’incontro con l’Angelo che, sotto forma di fanciullo, gli annunciò la remissione dei peccati. L’Angelo gli disse: “Non tormentarti, o Francesco, che i tuoi peccati ti saranno perdonati come tu chiedesti a Dio” e gli rivelò anche che il suo Ordine avrebbe avuto un’espansione prodigiosa.

All’epoca di Francesco, questa era una semplice grotta, ora sul luogo si trova anche una piccola chiesa ricavata nella roccia, con un altrettanto piccolo campanile. La chiesetta fu costruita nel 1300, con navata unica e volta a botte, e poi ampliata nel 1600. Il sentiero che porta alla Grotta delle Rivelazioni è oggi comodo per il pellegrino, pur sembrando come un pertugio nella natura, che da un momento all’altro possa essere nuovamente invaso dal bosco. Ma la sensazione trasmessa da questa passeggiata, da questa breve camminata, è di estrema serenità, di pace con la vita.

Santuario di Poggio Bustone - Sacro Speco
Santuario di Poggio Bustone – Sacro Speco

L’eremo del perdono
Non c’è, forse, nei complessi dei quattro Santuari francescani, un luogo più “francescano” di questo, punto più significativo nella storia di San Francesco.

Qui, Francesco si ritirava in preghiera da solo o con i suoi fratelli in una grotta che altro non è che una fenditura della roccia.
La tradizione medievale riteneva che luoghi del genere fossero nati a seguito del terremoto che si era originato sulla terra nel preciso momento della morte di Gesù, e vedeva nelle rocce spaccate tanti costati aperti.

Entrare nella spaccatura della roccia era come entrare, fisicamente, nel costato di Cristo, nello specus vulneris, da cui viene la locuzione “sacro speco”. L’unico “arredo” era la croce, che Francesco voleva sempre avere davanti agli occhi, in quanto segno tangibile dell’amore di Dio. Questa “dinamica” visiva della fenditura nella roccia con una semplice croce di legno si ritrova anche al Santuario di Fonte Colombo.

Le sei edicole lungo il percorso che conduce al Sacro Speco

Lungo il percorso che porta al Sacro Speco, di fianco al sentiero sono poste sei edicole (cappellette), erette nel 1650, ognuna a ricordo di miracoli e avvenimenti legati alla vita di San Francesco.

Durante una tempesta, Francesco per ripararsi appoggiò il libro di preghiere su una pietra, che si sciolse immediatamente: i resti di questa roccia sono conservati nella prima cappella; la seconda invece reca l’impronta del cappuccio del santo, su una roccia sulla quale si era appoggiato, e del suo ginocchio. La terza quella del suo gomito. La quarta, a memoria dell’incontro con il Diavolo, conserva le impronte del Maligno. La quinta e la sesta invece le impronte del piede, rispettivamente, di Francesco e di un angelo apparso al Santo in forma umana.

La Chiesa di San Giacomo

La chiesa è dedicata a San Giacomo il Maggiore e venne costruita nel XIV secolo. L’ingresso è costituito da un portico ricostruito nel 1951 dall’architetto Carlo Alberto Carpiceci. Non solo il portico è stato oggetto di un rimaneggiamento, ma anche l’intera struttura che nel 2001, dopo un imponente restauro, è stata riportata al suo aspetto originario.

La struttura dell’edificio è a campata unica con soffitto a capriate, mentre l’abside ha un soffitto con volta a crociera. Lasciando l’ingresso alle spalle, il visitatore viene catturato dalla ricchezza di immagini sulle pareti. Sulla destra, la parete presenta una tavola che raffigura la Madonna, il Bambino e San Giuseppe, e un restauro di metà dello scorso secolo ha permesso di riportare alla luce un affresco del Seicento, in cui San Francesco e Sant’Antonio da Padova sono al fianco di un non ben individuato Pontefice. A sinistra, invece, affreschi di fattura moderna.

È utile sapere che…
Vogliamo fornirvi qualche pillola di architettura per farvi comprendere cosa significhino i termini usati per descrivere gli edifici, per permettervi di usare l’immaginazione durante la vostra lettura. Ci piace pensare che le nostre parole possano trasformarsi in immagini nella vostra testa, e così dovete sapere che per “volta a botte” si intende un soffitto fatto a semicilindro, che si appoggia su due muri. Se, invece, si uniscono due volte a botte, si ottiene nell’intersezione la cosiddetta “volta a crociera” Parleremo, talvolta, anche di “lunetta”: la parte della parete limitata, in alto, da un arco.

Il Convento di San Giacomo

Immerso nel silenzio e nella quiete della Valle Santa Reatina, il Convento di San Giacomo domina il paese e la pianura sottostante con uno splendido colpo d’occhio sui Laghi Lungo e Ripasottile.

Poggio Bustone
Poggio Bustone

A destra rispetto alla chiesa c’è il Chiostro del convento, in cui è da segnalare il dipinto con la Madonna col Bambino, di un certo pregevole valore artistico, della scuola umbra del XV secolo. Attorno al chiostro, dalla tipica struttura quadrata, si erge il convento, frutto di varie fasi costruttive che si sono sovrapposte, e che ancora oggi ospita i frati e i pellegrini che ne facciano richiesta. La chiesetta antica che accolse Francesco all’epoca è oggi un lato del chiostro, che ospita le colonne e i resti più antichi. Lungo i quattro lati di questo quadrilatero, una serie di piccole lunette, realizzate nel Seicento, raccontano le scene della vita di Francesco.

Il Santuario Inferiore

Scendendo verso il romitorio inferiore, si incontra un antico refettorio affrescato con le immagini risalenti al Seicento di un’Ultima Cena, di alcuni santi francescani, e della Madonna.

Il romitorio è uno dei punti più suggestivi dell’intero complesso, perché questo è il luogo che venne messo a disposizione a Francesco e ai suoi compagni dai monaci benedettini, allora abitanti del convento, all’arrivo del Santo a Poggio Bustone.

Questa struttura è stata rinvenuta solo nel 1947, per poi essere restaurata. Qui è immediata l’identificazione con l’immagine che tutti, fedeli e non, hanno di San Francesco: il luogo è povero, scarno, ricavato dalla roccia. Le due piccole finestre sono state recentemente adornate con vetrate artistiche.

Il Tempietto della Pace

Nei pressi del Santuario Inferiore, proprio su un lato del Piazzale delle Missioni Francescane, si può visitare il Tempietto della Pace, progettato da Carpiceci nel 1980, e al cui interno è conservata la statua di Francesco realizzata dallo scultore Lorenzo Ferri.

Questo tempio votivo è nato per celebrare e ricordare la missione di pace di Francesco, che da Poggio Bustone ha preso avvio, e in particolari occasioni solenni viene accesa la cosiddetta Lampada della Pace. Sul lato dell’ingresso sono incise le parole di Francesco, rivolte ai discepoli: “Andate carissimi a due a due per le diverse plaghe della terra e annunziate agli uomini la pace”.

Come arrivare al Santuario di Poggio Bustone

L’indirizzo completo, da inserire sul navigatore, è Piazzale Missioni Francescane a Poggio Bustone, in provincia di Rieti. Se l’indicazione che apparirà fa riferimento al Convento di San Giacomo non allarmatevi. L’indicazione è corretta! Come abbiamo detto poco prima, infatti, l’intero complesso è conosciuto come Santuario di Poggio Bustone, ma il Convento – e l’annessa Chiesa – che ancora oggi ospita i frati francescani si chiama proprio San Giacomo.

Separano il Santuario di Poggio Bustone da Roma poco meno di cento chilometri, percorribili attraverso la Salaria e l’A1, uscendo a Fiano Romano. Da lì, in direzione Rieti, si seguono le indicazioni per il Santuario, e si giunge in circa un’ora e trenta. Da L’Aquila, si segue la Strada Statale 17 e Strada Statale 4: con un viaggio, anche in questo caso, di circa un’ora e trenta si raggiunge il Santuario. Terni è invece decisamente più vicina: basta percorrere 34 chilometri sulla Strada Statale 79bis e, in circa 50 minuti, si è sul posto.

Il cammino nella Valle Santa Reatina prosegue

Il tuo viaggio nella Valle Santa Reatina non è ancora terminato. Puoi proseguire il cammino verso gli altri tre Santuari, ognuno dei quali racconta un pezzetto della storia di San Francesco in Sabina: il Santuario di Greccio, il Santuario di Fonte Colombo e il Santuario La Foresta. Se sei da queste parti, non può certo mancare anche una visita al vicino Faggio di San Francesco – nel comune di Rivodutri –, il monumentale albero dal fascino mistico a cui sono legate leggende fortemente radicate, fiorite intorno alla figura del Santo.

Comune di Poggio Bustone

Regione: Lazio
Provincia: Rieti
Comune: Poggio Bustone
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Come raggiungere il Santuario di Poggio Bustone


Mappa e cartina dettagliata del Santuario di Poggio Bustone

Cosa vedere qui


Abbiamo selezionato per te i principali luoghi d'interesse, le migliori cose da vedere, le attività e le attrazioni da non perdere!

Sacro Speco di Poggio Bustone

Sacro Speco di Poggio Bustone

Religioso

Il Sacro Speco, detto anche Grotta delle Rivelazioni, si trova nella parte superiore del Santuario di Poggio Bustone. È il luogo in cui l’Angelo, nelle vesti di un fanciullo, si presenta a San Francesco e che lo rassicura sul perdono dei suoi peccati che tanto lo tormentavano e gli rivela che il suo messaggio avrebbe avuto un’espansione prodigiosa.

Il Sacro Speco si raggiunge attraverso un sentiero nel bosco, ben segnato, che parte dal Piazzale delle Missioni Francescane davanti al Santuario, una passeggiata nel bosco di circa 30 minuti.

Sul luogo oggi è presente anche una piccola chiesa con un altrettanto piccolo campanile.

Edicole verso il Sacro Speco - cosa vedere in sabina

Edicole verso il Sacro Speco

Religioso

Sul sentiero che percorrerai per arrivare al Sacro Speco di Poggio Bustone troverai sei piccole cappelle (edicole), ognuna delle quali celebra miracoli e avvenimenti della vita di San Francesco.

Prima edicola: resti della roccia su cui il suo libro di preghiere si sciolse.
Seconda edicola: roccia con l’impronta del cappuccio del santo e del suo ginocchio.
Terza edicola: roccia con l’impronta del gomito.
Quarta edicola: roccia con le impronte del Diavolo durante un incontro con San Francesco.
Quinta edicola: roccia con l’impronta del piede di San Francesco
Sesta edicola: roccia con l’impronta del piede dell’Angelo che apparve a Francesco nelle vesti di un fanciullo.

Chiesa di San Giacomo - cosa vedere in sabina

Chiesa di San Giacomo

Religioso

La Chiesa del Santuario è dedicata a San Giacomo il Maggiore e venne costruita nel XIV secolo. Il portico e l’intera struttura furono oggetto di un importante restauro tra il 1951 e il 2001.

Convento di San Giacomo - cosa vedere in sabina

Convento di San Giacomo

Religioso

Posto in una posizione dominante sul paese di Poggio Bustone e sulla Piana Reatina, il Convento di San Giacomo offre una vista spettacolare e una quiete altrettanto irreale se si capita da queste parti in un giorno o in un orario poco affollato dai visitatori che ogni anno giungono qui per ripercorre le orme di San Francesco.

Da vedere oltre alla Chiesa, anche il chiostro del convento e la serie di lunette che ripercorrono la vita del Santo. Il Convento ospita ancora i frati dell’Ordine francescano.

Santuario Inferiore di Poggio Bustone - cosa vedere in sabina

Santuario Inferiore di Poggio Bustone

Religioso

Il romitorio inferiore è il primo luogo che accolse e diede riparo a San Francesco e ai monaci che erano con lui quando giunse a Poggio Bustone. Qui potrai visitare anche l’antico refettorio e i vecchi alloggi dei monaci.

Tempietto della Pace - cosa vedere in sabina

Tempietto della Pace

Religioso

Si trova sul Piazzale delle Missioni Francescane e fu progettato da Carlo Alberto Carpiceci nel 1980.Al suo interno è conservata la statua di Francesco realizzata dallo scultore Lorenzo Ferri.

All’ingresso del Tempietto sono incise le parole di Francesco, rivolte ai discepoli: “Andate carissimi a due a due per le diverse plaghe della terra e annunziate agli uomini la pace”.

Cosa vedere nelle vicinanze


Se ti resta del tempo libero, non devi assolutamente perdere la nostra selezione di luoghi da vedere nelle vicinanze!

Greccio

Greccio

Comune della Sabina
Piazzale San Francesco, 1 - Greccio (Rieti)

Insignito del titolo “borghi più belli d’Italia”, Greccio, in provincia di Rieti, è un luogo così particolare che perfino San Francesco ne venne colpito. È qui, infatti, che il Santo diede vita al primo presepe e dove si trova uno dei quattro Santuari della Valle Santa.

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Sentieri di Greccio

Sentieri di Greccio

Percorso naturalistico
Greccio

Cinque itinerari naturalistici e spirituali sulle orme di San Francesco. Per gli amanti del trekking che vogliono aggiungere alla visita al Santuario di Greccio una o più escursioni, con diversi livelli di difficoltà.

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Santuario di Greccio

Santuario di Greccio

Religioso
Piazzale San Francesco - Greccio

Il Santuario di Greccio, incastonato nella nuda roccia, stupisce per le sue fattezze. Il nucleo originario del Santuario è la Cappella del Presepio dove – narra la tradizione – San Francesco nella notte di Natale del 1223 rappresentò per la prima volta la nascita di Gesù. Da qui nasce la tradizione del presepio.

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Santuario di Fonte Colombo

Santuario di Fonte Colombo

Religioso

Fonte Colombo è uno dei quattro santuari francescani che si trovano sul Cammino di San Francesco nella cosiddetta Valle Santa di Rieti, insieme al Santuario di Greccio, al Santuario della Foresta e al Santuario di Poggio Bustone. Nascosto in un bosco di lecci secolari, sulla costa del Monte Rainiero, il Santuario di Fonte Colombo è il luogo in cui – all’interno del Sacro Speco, la grotta sacra – San Francesco d’Assisi scrisse la regola definitiva del suo Ordine.

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Faggio di San Francesco

Faggio di San Francesco

Naturalistico

Non solo un albero monumentale rarissimo, ma anche il simbolo della volontà di Dio di proteggere San Francesco nelle sue peregrinazioni nella Valle Santa Reatina. Il Faggio è una delle tappe del Cammino di Francesco.

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Rieti

Rieti

Comune della Sabina

L’umbilicus Italiae, ovvero il centro geografico d’Italia, Rieti è stata fin dall’antichità una città importante, crocevia tra i monti Sabini e quelli Reatini. Ricca di testimonianze risalenti anche all’epoca romana come medievale, Rieti è un vero e proprio gioiello del turismo in Sabina.

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Monte Terminillo

Monte Terminillo

Naturalistico
Terminillo - Rieti

La vetta della Sabina, il Monte Terminillo con i suoi 2.217 metri di altitudine è tra le cime più alte del Lazio e fa parte del complesso dei Monti Reatini.

È conosciuto anche con il nome di “Montagna di Roma“, infatti per la sua vicinanza con la Capitale è spesso meta di Romani che lo scelgono per escursioni, gite e – in inverno – per giornate dedicate allo sci.

Il Terminillo divenne una località sciistica a partire dal 1933 quando Mussolini ordinò la costruzione della Strada 4 bis Salaria per il Terminillo, operò che venne ultimata nel 1938.

Venne poi costruita la Funivia e la sciovia delle Carbonaie che entrò in funzione nel gennaio del 1940. Si trattava di una realizzazione del tutto innovativa per l’epoca e fu motivo di vanto per i costruttori.

Il complesso sciistico dispone di 10 piste, con diverse difficoltà, la più alta delle quali arriva a 1.350 metri.

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Contigliano

Contigliano

Comune della Sabina

A Contigliano passa il Cammino di San Francesco e la Via Benedicti. Sul territorio di questo borgo – tra i più belli d’Italia – sorge una delle più apprezzate Abbazie Benedettine, l’Abbazia di San Pastore, e l’imponente Collegiata di San Michele Arcangelo. Insomma, un paese che è un concentrato di religiosità!

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