Sempre più spesso oggi siamo chiamati a fare scelte etiche e di valore rispetto alla vita di tutti i giorni. Le tematiche ambientali sono sempre più dibattute e l’invito che ci viene fatto è quello di vivere in maniera sempre più sostenibile a livello ambientale. Ecologia, rispetto, salvaguardia, biologico, non sono più solo parole che si studiano nelle ore di scienze a scuola o che si leggono sui libri. Sono una realtà con cui fare i conti se vogliamo vivere quanto più a lungo possibile in un mondo che sia davvero a misura d’uomo.
Senza dubbio le scelte legate all’alimentazione sono quelle che ci coinvolgono più direttamente, perché ogni giorno mangiamo, ogni giorno nutriamo il nostro corpo e quello dei nostri cari e il discorso legato al mangiare biologico fa capolino praticamente in maniera quotidiana nelle nostre case.
Ma cosa vuol dire mangiare biologico?
Scegliere un regime alimentare bio non è solo una scelta in fatto di cibo. È una scelta etica che ci coinvolge come esseri “pensanti” prima ancora che come esseri “mangianti”. Optare per questo tipo di alimentazione significa dire no alla chimica, alle lunghe conservazioni, ai pesticidi, ai fertilizzanti di sintesi. Vuol dire tornare a mangiare ciò che la Terra ci offre in maniera naturale cercando di non contaminare chimicamente il risultato del prodotto.
Sostanzialmente, quando vai a fare la spesa è semplice riconoscere i prodotti da agricoltura biologica o con conservazioni che tendono a limitare l’utilizzo di conservanti. Esistono infatti dei regolamenti dell’Unione Europea che impongono rigidi controlli prima che un’azienda possa certificare il proprio prodotto come bio, esistono delle liste di tracciabilità della filiera ed esistono anche, su questi prodotti, delle etichette che sono una sorta di carta di identità di ciò che stai valutando di acquistare, in modo che la tua scelta possa essere realmente consapevole.
Ma se parliamo di biologico, non dobbiamo proprio escludere a priori ogni utilizzo della chimica e tornare davvero al come l’ha fatto la natura?
Beh, il discorso è un po’ complicato, se parliamo di prodotti che si rifanno alla GDO. Alcuni prodotti necessitano di conservanti se li si vuole acquistare confezionati. Ma lo spirito di chi sceglie il biologico è proprio quello di iniziare a fare la spesa in maniera diversa. Quindi sì all’acquisto diretto dal contadino, sì all’allevatore locale, sì al produttore a km0.
Tutto questo non è affatto impossibile in Sabina, anzi anche nei supermercati si trova spesso, soprattutto nel reparto ortofrutta e al banco dei salumi e dei formaggi, più di una proposta locale.
Decine e decine sono poi le aziende agricole che propongono i loro prodotti acquistabili direttamente in azienda: dai formaggi alla carne, dalla pasta prodotta con grani antichi (un esempio su tutti il grano di Nazareno Strampelli) o con il farro e i legumi ai classici prodotti stagionali dell’orto, per non dimenticare il prodotto top della Sabina – l’olio extravergine d’oliva, vero fiore all’occhiello delle campagne sabine.
Il biologico sabino sbarca spesso anche nella vicina città di Roma, dove viene consegnato a domicilio in cassette miste di prodotti che variano in base alla stagionalità e alla disponibilità della produzione.
E’ un vantaggio per la nostra salute mangiare biologico?
Lo è. Basta guardarsi attorno per vedere quanto drammatica sia la piega che in molte parti del mondo ha preso l’agricoltura e l’allevamento. Quanto di innaturale sia stato immesso in tutto ciò che invece dovrebbe essere specchio della più spontanea manifestazione che la Terra ci mette a disposizione senza chiederci nulla in cambio se non il rispetto.
Mangiare biologico non ci aiuta solo a limitare l’ingerimento di fertilizzanti chimici, pesticidi o ormoni. Mangiare biologico ci riporta a una dimensione più umana della vita, all’attesa dei frutti di ogni stagione, al rispetto dei ritmi della natura. E non è poco.
Dove mangiare biologico in Sabina e nel Lazio?
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