Proprio la scorsa settimana, ridevamo guardando le foto delle nostre Pasquette da bambini vicino casa, ai prati di Cottanello o ai laghetti di Ponte Sfondato, con tutta la famiglia al completo: nonni, zii e cugini seduti intorno a un tavolo di legno pieghevole, qualcuno sdraiato su un plaid, nella classica scampagnata pasquale, griglia e salsicce al seguito naturalmente!
In quegli anni, era alla metà degli anni Ottanta, non era insolito vivere l’avventura delle vacanze pasquali, ma anche di quelle estive, senza bisogno di comprare pacchetti turistici e volare in luoghi lontani, spesso esotici. L’avventura delle vacanze era spesso vicino casa, alla scoperta della natura straripante nelle gite fuori porta o dei monumenti nelle città d’arte.
Erano vacanze senza bisogno di vaccinazioni o viaggi in aereo, bastava un treno o uno spostamento in auto. I ricordi delle domeniche a Firenze, Arezzo, Siena, Pisa, Perugia (solo per citare alcune città italiane) si affollano nella mente in un secondo, solo a ripensarci.
L’estero lo abbiamo scoperto da grandi e da soli, non con le nostre famiglie da piccoli. Quarant’anni fa era normale trascorrere le vacanze in Italia, i voli low cost non esistevano ancora e i lunghi viaggi in macchina iniziavano di notte perché spostarsi in luglio o in agosto senza aria condizionata in pieno giorno era un martirio.
Le vacanze estive ai tempi del Coronavirus
Oggi, ancora in piena emergenza Coronavirus, anche se è complicato seppur solo mentalmente pensare a una vacanza estiva, chiusi come siamo nelle nostre case senza certezze sulle date in cui sarà possibile tornare a una (pseudo) normalità, l’unica possibilità sembra quella di attrezzarsi per una stagione all’insegna del “made in Italy”.
La normalità, per come eravamo abituati a pensarla, sembra essere momentaneamente scomparsa e con essa anche la globalizzazione. Se fino a ieri gli spostamenti delle persone erano normali, oggi il pensiero di prendere un aereo e volare all’estero sembra una possibilità alquanto remota e per alcuni anche “pericolosa”.
Si legge e si ascolta un po’ ovunque questa frase: “Scordiamoci i viaggi all’estero. Sarà come l’Italia degli anni Cinquanta”. Gli operatori del settore parlano di un turismo di prossimità, non lontano da casa, con un ritorno proprio alle gite fuori porta o nelle città d’arte, alle vacanze al mare sui litorali italiani e alle escursioni tra le montagne, boschi e valli di casa nostra.
Sembra essere proprio difficile immaginare un ritorno al turismo di massa come siamo abituati a conoscerlo. Sì, è strano vedere immagini di città vuote e desolate e alberghi con le porte chiuse, Piazza Navona e Fontana di Trevi – i simboli di Roma – deserte a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma dovremo anche far pace con l’idea che ci vorrà probabilmente un bel po’ perché luoghi come questi tornino a pullulare di vita, tornino ad essere strapieni di turisti, soprattutto stranieri.
Noi italiani ci riapproprieremo della nostra Italia e dei luoghi che tanto ci invidiano all’estero. Dopo la fine dell’emergenza Covid, quando potremo di nuovo uscire dalle nostre case, ci troveremo in giro alla riscoperta dell’Italia.
E riscopriremo l’autenticità dei luoghi di “casa nostra”, torneremo a fare anche esperienze semplici, messe da parte in questi anni in cui le mete desiderate ci hanno portato in villaggi all inclusive a trascorrere il nostro tempo sdraiati su spiagge caraibiche.
Cosa ne sarà del mondo che abbiamo conosciuto finora, oggi non possiamo saperlo, ma nessuno ci vieta di sognare l’arrivo dell’estate come si inizia a fare di solito in questo periodo. Dal divano di casa possiamo fantasticare e spostarci idealmente nei luoghi che vorremmo visitare, potremmo definirlo un turismo virtuale. Quel che è certo è che questo è il momento di sognare e di pianificare quello che vorremo e potremo fare non appena il Covid-19 sarà sconfitto.
Idee vacanze vicino Roma: scopri la Sabina!
Ti diamo qualche idea e ti raccontiamo cosa si può fare “vicino casa”, nella “nostra” Sabina. Un territorio ancora “vergine”, ben lontano dalle logiche del turismo di massa. La Sabina è a 50 km da Roma, 220 km da Firenze, 250 km da Napoli e 500 km da Milano.
Potrai tornare ad apprezzare la semplicità di un giro in bicicletta tra le nostre campagne e le nostre valli oppure potrai fare un breve viaggio su un treno locale o in auto per raggiungere una cittadina in cui gironzolare per un intero fine settimana, alla ricerca di di sapori autoctoni, di profumi di botteghe ed empori, calandoti nella cultura locale.
Potrai percorrere chilometri a piedi sui cammini della nostra penisola, senza per forza arrivare a Santiago, che poi se ci fermiamo un attimo a riflettere: cosa hanno i cammini della nostra Italia in meno rispetto ai pi famosi e battuti? Magari ti ritroverai in Sabina, su qualche tappa del Cammino di Francesco, a scoprire la Valle Santa Reatina, da Terminillo.
Potrai scegliere il relax in uno dei b&b della Sabina, godendoti la campagna e splendidi panorami sui laghi sabini o sui poggi punteggiati di piante d’olivo. Oppure, se sei un amante delle vacanze in camper, potrai pianificare un itinerario di viaggio seguendo la nostra guida per una vacanza in camper in Sabina.
Potrai immergerti nella storia dei piccoli borghi sabini, visitare monumenti, andare alla scoperta della Rieti Sotterranea o percorrere le Gallerie del Monte Soratte, facendo un vero e proprio tuffo nel passato.
Se ami la montagna e il trekking, non ti mancherà l’occasione di salire e scendere dai Monti Sabini o dalla vetta del Terminillo, godendoti anche l’esperienza di una notte in rifugio.
E poi… Roma è a due passi e ben collegata con un servizio metropolitano di treni che partono a qualsiasi ora.
Sagre e feste di paese animano i borghi sabini nelle serate estive, all’insegna della cucina tipica locale, che potrai scoprire anche visitando e degustando i prodotti delle numerose aziende agricole biologiche locali.
Potrà sembrarti strano pensare a delle vacanze così? Senza percorrere migliaia di km in aereo e arrivare all’altro capo del mondo, con l’incubo delle valigie perse o di voli in overbooking? Oppure di non stare su spiagge affollate, a pochi centimetri dal tuo vicino di ombrellone a fare file interminabili per mangiare una frittura di pesce a pranzo vista mare?
Eppure potresti renderti conto che un turismo così, semplice, non è poi così male. Che potresti sentirti davvero rigenerato e pronto per affrontare un nuovo anno dopo una “guerra” al virus così lunga.
Ci vediamo in Sabina!
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