Arroccato sul Monte Asola e circondato da folti boschi di alloro, Montasola è uno dei borghi sabini meglio conservato. Le sue strette viuzze, percorribili solo a piedi, salgono in maniera concentrica fino alla Rocca, il punto più alto del paese.
Benvenuti a Montasola, la Città dei Lauri.
Ci accoglie così il cartello stradale che ci segnala che siamo arrivati a Montasola e ci ricorda le origini del paese sabino, un tempo chiamato Curtis de Lauri.
Arroccato su un’isolata collina, il Monte Asola (ora Monte San Pietro), da cui deriva il suo nome, l’affascinante borgo di Montasola è circondato da folti boschi di alloro, particolarmente ricercati ai tempi dell’antica Roma, quando gli imperatori volevano proprio l’alloro di questi boschi per celebrare le loro vittorie.
Montasola, dall’alto della sua posizione, domina la stretta valle del torrente l’Aia che più a sud lambisce il fiume Tevere e offre incantevoli panorami sulla vallata e sul Monte Soratte. La posizione del paese, poco di passaggio e così sommitale, da un lato ne ha impedito la crescita economica ma dall’altro ne ha preservato la bellezza e la struttura originaria. Decisamente uno dei borghi sabini meglio conservati, che sta tornando – seppur lentamente – a ripopolarsi, grazie anche all’apertura di attività comunali (un bar, un market e una farmacia) che tengono attiva la vita del paese.
Abbiamo gironzolato per le strette viuzze di questo borgo storico del Lazio in una domenica sul finire di aprile e l’aria era ancora pungente. 604 metri di altitudine non sono poi così tanti, ma sono bastati per permetterci di fantasticare su fresche sere d’estate da trascorrere a Montasola, lontani dalla calura e dall’afa della città e dei borghi sabini che si trovano più a valle.
Questo piccolo paesino della Sabina, che conta poco meno di 400 abitanti, ha appena fuori dalle mura del centro storico, un delizioso parco – “Il Monte – ideale proprio per trascorrere tranquille serate estive, sorseggiando una bibita fresca all’altrettanto delizioso bar del parco “Il Canto del Gallo”. Girovagare per i sentieri del parco, immersi tra i cespugli di rosmarino che li adornano, è rigenerante!
Il centro storico del borgo di Montasola è completamente pedonale e questo permette di passeggiare tra i suoi vicoli – che salgono in maniera concentrica fino alla rocca – in completa rilassatezza, godendosi gli scorci che di tanto in tanto si aprono tra una casa e un’altra. Le strette viuzze a gradini, pavimentate a ciottoli e mattoni e sormontate qua e là da archetti, sono tutte in salita, ad eccezione di Via Piana.
La torre campanaria ancora oggi scandisce il tempo, ogni ora, facendo rimbombare – come fosse un’eco – il suono delle sue campane tra un vicolo e l’altro, tra un muro e un altro di ogni casa del paese.
Non sono molte le tracce rimaste delle strutture storiche: delle 16 torri che fortificavano l’abitato ne è rimasta soltanto una, peraltro fortemente rimaneggiata nel corso dei secoli. Di originale è rimasta poi una porta che permette l’accesso al paese, quella di Via della Porta.
Il territorio di Montasola mostra tracce di occupazione sin dall’età romana. Nell’età imperiale questa zona godeva di un notevole prestigio: gli imperatori volevano proprio l’alloro di questi siti per celebrare le loro vittorie.
Si narra, inoltre, che lo stesso Mecenate abbia invitato da queste parti il poeta Orazio.
Nell’Alto Medioevo il territorio fu profondamente riorganizzato dai monaci dell’Abbazia di Farfa, intorno alla “Curtis de Lori”, che altro non era che un centro agrario gestito da padroni con intorno una fitta rete di case coloniche. Questo sito viene localizzato vicino l’attuale dislocazione di Montasola, ovvero in quel luogo detto la “Cità” dove in un lontano passato probabilmente sorgevano diverse ville romane.
Prima del 936, la Curtis venne sottratta al possesso di Farfa e vi fu fondato il Castellum de Lori. In seguito il territorio fu assoggettato al potere della Chiesa che lo riorganizzò accentrando la popolazione del Castellum de Lori nel Castrum di Montasola. Fondato tramite una bolla papale, da Celestino III in data 11 agosto 1191, esso divenne uno dei castra specialia della Chiesa ovvero uno dei castelli strategici governati direttamente dai pontefici, grazie anche alla sua posizione dominante sulla valle che da Roma porta a Terni.
Il castrum apparve sotto il nome di Montasola solo nel 1253, quando Innocenzo IV ordinò ai possidenti e anche ai non residenti di pagare le imposte.
Nel 1853 divenne comune autonomo. Dopo l’annessione al Regno d’Italia, avvenuta nel 1860, il comune entrò a far parte della provincia di Perugia; dal 1923 appartenne alla provincia di Roma finché nel 1927 fu incluso nella neoistituita provincia di Rieti.
Nel 1928 Montasola subì una nuova soppressione, con l’aggregazione a Cottanello, ma il comune fu di nuovo ricostituito nel 1946.
Personaggio chiave per la storia di Montasola è stato senza dubbio il benefattore Francesco Cimini, a cui è dedicata anche una via del paese.
La storia narra di questo cittadino di Montasola, vissuto a cavallo tra il XVII e XVIII secolo, divenuto improvvisamente ricco a seguito della scoperta di alcune verghe d’oro nella bottega in cui lavorava come falegname nella città di Roma. Francesco Cimini, non solo fece costruire un ospedale per la cura dei malati del suo paese, ma al momento della sua morte, il 29 novembre 1712, con l’apertura del testamento si scoprì che aveva lasciato in eredità gran parte dei suoi possedimenti proprio al Comune di Montasola. Fanno parte, infatti, della cosiddetta Opera Pia Cimini l’Ospedale, la Chiesa dell’Oratorio e la Chiesetta del Monte.
Da Roma: Montasola si trova a circa 70 km dalla Capitale ed è raggiungibile imboccando l’uscita 10 del GRA per proseguire in direzione Firenze sull’Autostrada A1 fino all’uscita Ponzano Romano – Soratte. Seguire poi le indicazioni per Stimigliano Scalo e raggiungere da qui il bivi per Torri in Sabina – Montasola.
Da Firenze: sull’autostrada A1, in direzione Roma, uscire a Ponzano Romano – Soratte e poi proseguire fino a Stimigliano Scalo. Da qui seguire le indicazioni per Torri in Sabina – Montasola.
Regione: | Lazio |
Provincia: | Rieti |
Comune: | Montasola |
Abitanti: | Montasolani |
Residenti: | 387 |
Indirizzo Comune: | Piazza San Pietro, 1 |
CAP: | 02040 |
Latitudine: | 42.38643 |
Longitudine: | 12.681875 |
Telefono: | 0746/1795883 |
Email: | Scrivi al Comune |
Sito Web: | Visita il sito del Comune |
Santo Patrono: | SS. Pietro e Tommaso |
Ricorrenza: | 29 giugno |
Mappa e cartina dettagliata di Montasola
Sei a Montasola? Abbiamo selezionato per te i principali luoghi d'interesse, le migliori cose da vedere, le attività e le attrazioni da non perdere!
Storico | |
Situata all’accesso principale di Montasola, è l’unica ancora visibile delle sedici torri che fortificavano il borgo antico. Due sole a base semicircolare e le restanti a base quadrata. Nel tessuto urbano attuale non sono rimaste molte tracce delle sue torri salvo una porta e un torrione ellittico con una base a scarpa, cinta da una modanatura torica. Fa parte della cinta muraria che racchiudeva il paese a difesa secondo i canoni dell’incastellamento. |
Via | |
Così nominata perché è l’unica che non segue un tragitto in salita e su gradini. Qui si trova uno degli antichi palazzi nobiliari del Seicento, con struttura ad arco a tutto sesto e chiave di volta finale, risalente ai Pucci, famiglia storica di Montasola. |
Piazza | |
Anticamente denominata nelle carte Piazza della Chiesa per il probabile orientamento dell’entrata della Chiesa parrocchiale sullo slargo. La tradizione popolare ha ribattezzato questo luogo Piazza Simone. Ubicata a ridosso della Chiesa parrocchiale, è delimitata ai lati da un palazzo di proprietà dell’Opera Pia Cimini e da altre abitazioni private. Una delle vie in salita del centro storico la taglia esattamente a metà: sulla destra la zona completamente pianeggiante e “quadrettata” di recente sistemazione; sul lato opposto, in graduale pendenza, uno spazio più piccolo su cui troneggia un maestoso albero sempreverde. |
Piazza | |
Piazza centrale del paese che prende il nome dall’adiacente Chiesa dei SS. Pietro e Tommaso. Qui ha sede il Palazzo Comunale (una volta un antico teatro), l’archivio storico e la biblioteca. Sulle arcate è affissa una lapide del 1588 che testimonia la presenza, una volta, di una cappella dedicata alla vergine Maria. |
Storico | |
Ai piedi del palazzo comunale è conservata un’antica vasca in pietra locale, utilizzata per pesare il grano. I Monti Frumentari svolsero tra il XVII e il XIX secolo un significativo ruolo nel contesto economico contadino. A Montasola il Monte Frumentario fu fondato nel 1841 e aveva come attività prevalente il prestito di grano ai poveri. A questi veniva donata una parte della vasca in sementi con l’obbligo di restituire l’intera capacità della vasca alla fine del raccolto. |
Religioso | |
L’epigrafe sul portale celebra la fondazione di Montasola, risalente al 1191 per opera di Celestino III, ricordando anche la costruzione della Chiesa dedicata agli Apostoli Pietro e Tommaso e la dipendenza dall’Abbazia di Farfa. La data sull’architrave in marmo rosa di Cottanello riporta la data di restaurazione. Sulla destra un antico affresco in una nicchia testimonia l’antica abside della chiesa originaria risalente alla fine del Trecento. |
Storico | |
Qui una volta, e ancora oggi, le donne del paese venivano a cuocere liberamente pane e dolci per le loro famiglie portando solo legna da ardere. |
Via | |
Così chiamata per la presenza dell’Ospedale dell’Opera Pia Cimini. Lungo la via rimangono due portoni nobiliari, originari del Seicento. |
Storico | |
È tra i palazzi più importanti per la storia di Montasola. Fu fatto edificare dal benefattore Francesco Cimini per la cura dei malati del paese. Alla sua morte fu lasciato in eredità al Comune, come indicato nel testamento redatto il 18 luglio 1712. I lavori commissionati per volere di Francesco Cimini furono conclusi nel 1714. |
Comune della Sabina | |
Appartenuta alla famiglia Colletti, mantiene intatta la struttura originaria. All’interno si trovano ancora gli utensili del mestiere: tornio, mortai, una vasca e un camino per la miscela e la cottura delle misture. |
Religioso | |
Unica nel suo genere nel circondario, l’Oratorio fa parte del complesso denominato “Opera Pia Cimini”, lasciato in eredità dal benefattore Francesco Cimini alla sua morte, nel 1712. Al suo interno è ricca di gruppi marmorei, come i putti risalenti alla scuola del Bernini, e alcuni dipinti come quello della SS. Concezione attribuito se non ad Antonio Ghelardi a un suo allievo. Questa tela era intercambiabile con un Crocifisso in legno, simbolo dell’Opera Pia, mediante un argano ancora funzionante. Di prego anche l’affresco che adora il soffitto. |
Religioso | |
È il più antico edificio sacro di Montasola, la vecchia Curia, risalente alle origini stesse del paese, forse contemporanea alla chiesa dei SS. Pietro e Tommaso. All’interno conserva una tipica struttura romanica a navata unica, con l’altare maggiore dedicato all’Arcangelo Michele. Nel pavimento, ancora quello originale, si vedono i chiusini di due tombe e nella piccola sagrestia la pietra di un ossario. Notevole è la pila antichissima dell’acqua santa in marmo con figure di animali e lo stemma pontificio scolpiti. |
Storico | |
È il punto più alto del paese e coincide con la parte originaria e più antica, un tempo fortino e punto strategico di protezione sulla valle che porta a Terni. |
Parco | |
Su una collina adiacente al borgo di Montasola, il Parco Il Monte è un bellissimo spazio verde, ben curato e sempre vivo. Al suo interno si trova un’area giochi per bambini, una sala coperta, un anfiteatro utilizzato in inverno per l’installazione di una pista di pattinaggio sul ghiaccio e un belvedere che regala impagabili viste sul Soratte e sulla campagna sottostante. In più, sempre all’interno del parco, si trova la Chiesetta del Monte, donata anche questa dal benefattore Franceso Cimini al Comune di Montasola, e il bar social “Il Canto del Gallo”, una delle tre attività (insieme alla farmacia e al social market) che rientrano in un progetto fortemente voluto dall’Amministrazione e riservato ai borghi con meno di duemila abitanti per l’apertura di attività comunali. |
Religioso | |
La Chiesa di Santa Maria delle Morelle è la chiesa del cimitero di Montasola. Sorge sulla strada di collegamento con Torri ed è una delle numerose chiese romaniche che costellano la Sabina Tiberina, costruite principalmente intorno al XII secolo. |
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Casperia, il borgo per eccellenza, ti sorprenderà ad ogni angolo, ad ogni vicolo, ad ogni piazzetta e ad ogni scorcio che ti regalerà. Un vero gioiello in Sabina, tanto da meritarsi il riconoscimento di Bandiera Arancione del Lazio. |
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Castello | |
Rocchette e Rocchettine (fraz. di Torri in Sabina) | |
Rocchette e Rocchettine sono frazioni di Torri in Sabina e distano dal paese circa 6 km. Le fortezze gemelle di Rocchette e Rocchettine, risalenti al XIII secolo, sorsero a guardia dell’importantissima strada che collegava Rieti alla Valle del Tevere e che giungeva fino a Roma. Furono costruite una di fronte all’altra proprio allo scopo di presidi, ma ebbero fortune diverse. Rocchette è ancora oggi un centro abitato, seppur con pochi abitanti. Rocchettine e la sua fortezza risultano abbandonate. Addentrarsi in ciò che resta del castello è un’esperienza comunque affascinante. |
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Da Vacone si gode di un panorama che sembra quasi non avere confini e che abbraccia la pianura laziale, il Soratte, i Monti Cimini e, nelle giornate dal cielo terso, anche la città di Roma. |
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