L’umbilicus Italiae, ovvero il centro geografico d’Italia, Rieti è stata fin dall’antichità una città importante, crocevia tra i monti Sabini e quelli Reatini. Ricca di testimonianze risalenti anche all’epoca romana come medievale, Rieti è un vero e proprio gioiello del turismo in Sabina.
Per un fine settimana, per un rilassante vacanza, la terra sabina è una meta davvero interessante. Non per nulla, di cose da vedere in sabina ve ne sono davvero tante. Una di queste è Rieti, l’antica capitale della popolazione sabina.
Perla del turismo in sabina, Rieti propone un territorio, a dir poco, meraviglioso, in cui predomina un delizioso paesaggio naturale. Oltre a ciò Rieti è una meta turisticamente importante per la sua storia, per gli eccellenti esempi di architettura civile, militare e religiosa. Un passato glorioso, in cui spicca, tra l’altro, San Francesco d’Assisi.
Geograficamente, Rieti, oltre che trovarsi nel Lazio, è l’umbilicus Italiae, ovvero il centro geografico d’Italia. Fin dall’antichità, Rieti è stata una città importante, crocevia tra i monti Sabini e quelli Reatini. Ricca di testimonianze risalenti anche all’epoca romana come medievale, Rieti è un vero e proprio gioiello del turismo in Sabina.
Dominata dalla cima del Terminillo, Rieti è valutata come l’ideale punto di partenza per ammirare le meraviglie generosamente offerte dalla Sabina, un territorio particolarmente ricco di santuari francescani, fortezze, castelli e stupende oasi naturali protette. Eccellente meta turistica, Rieti è particolarmente apprezzata per la quiete, per le bellezze del suo passaggio, come pure per l’ottima cucina.
Il cosa vedere a Rieti, è ampio ed è in grado di dare soddisfazione ad ogni turista. Meta privilegiata, di fatti, propone una infinità di scelte.
Tra i monumenti e i principali luoghi d’interesse spicca, la Cattedrale basilica di Santa Maria Assunta. Eretta a cavallo del dodicesimo e tredicesimo secolo, propone un affascinante esterno realizzato in stile romanico e un interno contraddistinto da quello barocco. Al suo interno, si trovano varie cappelle risalenti al Settecento e numerose opere scultoree realizzate da importanti artisti, tra i quali Gian Lorenzo Bernini, e una ricca collezione di meravigliosi dipinti.
Altre importanti testimonianze di arte sacra sono la Basilica minore di Sant’Agostino, la Chiesa di San Domenico, la Chiesa di San Francesco e i vari santuari francescani posti lungo la Valle Santa.
Invece, per quanto verte il cosa vedere a Rieti di opere civili, troviamo il Teatro Flavio Vespasiano, il Palazzo Vescovile, noto anche come Palazzo Papale, il Palazzo Comunale, il Palazzo Vincentini, oltre che un infinità di altri stupendi palazzi.
Da non mancare, poi, di ammirare le mura romane e quelle medioevali. In conclusione, dopo aver preso un aperitivo in Piazza Vittorio Emanuele II e fatto shopping in via Roma, non si può lasciare l’antica capitale sabina, senza aver visitato la Rieti sotterranea.
Regione: | Lazio |
Provincia: | Rieti |
Comune: | Rieti |
Abitanti: | Reatini |
Residenti: | 47.552 |
Indirizzo Comune: | Piazza Vittorio Emanuele II, 1 |
CAP: | 02100 |
Latitudine: | 42.4026004 |
Longitudine: | 12.860227200000054 |
Telefono: | 07462871 |
Email: | Scrivi al Comune |
Sito Web: | Visita il sito del Comune |
Santo Patrono: | Santa Barbara |
Ricorrenza: | 04 dicembre |
Mappa e cartina dettagliata di Rieti
Sei a Rieti? Abbiamo selezionato per te i principali luoghi d'interesse, le migliori cose da vedere, le attività e le attrazioni da non perdere!
Storico/Architettonico | |
L’attuale ponte romano ad arco che attraversa il Velino e collega Piazza Cavour con Via Roma è stato edificato negli anni Trenta, a sostituzione dello storico ponte i cui resti sono visibili ancora sul letto del fiume proprio sotto al nuovo. Il ponte romano è attraversabile sia a piedi sia con la macchina. A qualche centinaio di metri da questo, un ponte solo pedonale attraversa di nuovo il Velino. |
Storico/Architettonico | |
Piazza San Rufo - Rieti | |
Un’antichissima tradizione vuole che Rieti sia il Centro geografico dell’Italia, il cosiddetto Umbilicus Italiae. Si sostiene, infatti, che, se si interseca la città di Rieti per quanto riguarda la larghezza dell’Italia dall’Adriatico al Tirreno, si contano 52 miglia italiane a destra e altrettante a sinistra; e così per la lunghezza partendo da Rieti punto centrale della linea, risultano 310 miglia fino ad Augusta Pretoria (Aosta) e 310 miglia da Rieti a Capo dell’Armi (Calabria). Nel Seicento la tradizione situa definitivamente l’umbilicus all’interno della città di Rieti e precisamente nella Piazza di San Rufo. Qui è visibile una targa in cui è scritto in 20 lingue “Centro d’Italia” e un monumento in travertino che raffigura il basamento di una colonna e che celebra il Centro d’Italia. Il monumento non ha mai riscosso molto successo e approvazione pubblica, tanto che tra i Reatini è conosciuto con il soprannome di “caciotta“, che ricorda nella forma. |
Religioso | |
Piazza Cesare Battisti, 1 - Rieti | |
La Cattedrale di Santa Maria Assunta è nel centro storico di Rieti ed è il Duomo della città. La prima costruzione risale al VI secolo, modificata e parzialmente ricostruita nel XII secolo. Rieti fu spesso eletta sede papale, soprattutto nel corso del XIII secolo, e per questo la Cattedrale di Santa Maria Assunta vide diversi Papi dir messa tra le sue mura. L’esterno della Chiesa è in stile romanico e contrasta fortemente con quello interno, barocco, frutto delle contaminazioni e delle modifiche successive alla costruzione. Entrando, non dimenticare di volgere lo sguardo in alto, soprattutto all’interno delle cappelle. Le cupole che le sovrastano sono meravigliose, in particolare quella del SS. Sacramento. Non dimenticare neppure di scendere nella cripta, anch’essa in stile romanico. |
Religioso | |
Via Cintia, 83 | |
Nel corso della storia, Rieti fu spesso sede papale e per rispondere all’esigenza di accogliere la curia in città, tra il 1283 e il 1288 fu costruito il Palazzo Vescovile, detto anche Palazzo Papale. Edificato a fianco della Chiesa di Santa Maria Assunta, l’edificio si compone di due piani. Al piano terra si trova l’ambiente delle Volte del Vescovado, un grandioso portico a due navate estremamente suggestivo per questo spesso sede di mostre ed eventi. Agli inizi del 1700 questo spazio venne diviso, tramite tramezzi, in botteghe che vennero affittate ad artigiani di Rieti. Esisteva, infatti, la necessità di reperire fondi per la sistemazione dei danni causati dal terremoto del 1703 al palazzo. Le volte del Palazzo Vescovile svolsero questa funzione fino all’inizio del XX secolo. Il primo piano è occupato per la maggior parte della superficie dal Salone delle Udienze, una grande sala che dal 2005 ospita la pinacoteca del Museo diocesano di Rieti. Molto della costruzione e delle decorazioni originali del palazzo sono andate perse a seguito dell’utilizzo dell’edificio come alloggio delle truppe di Giuseppe Garibaldi. In segno di disprezzo nei confronti della Chiesa, le truppe imbrattarono i muri del palazzo in maniera oscena tanto che l’unico modo per rimediare a tale scempio fu coprire d’intonaco le pareti, mandando perso tutto quello che di prezioso c’era lì sopra. |
Storico/Architettonico | |
Piazza Cesare Battisti, 10 | |
Edificio storico di Rieti, la Capitale della terra sabina, Palazzo Vincentini fu dichiarato monumento nazionale nel 1902. Oggi è la sede della Prefettura e si trova su Piazza Cesare Battisti, non troppo lontano dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta. Il Palazzo fu soggetto a lavori di sistemazione intorno al 1630, quando fu acquistato dalla famiglia Vincentini che volle sostituire il piccolo orto che si trovava accanto al palazzo con un giardino pensile che arrivava quasi fino alla Cattedrale. Questo spazio oggi viene chiamato “Giardini del Vignola“, dal nome dell’architetto che pare essersi occupato della ristrutturazione. Nel 1927 il palazzo fu venduto dalla famiglia Vincentini alla appena costituita provincia di Rieti e che era in cerca di una sede. |
Storico/Naturalistico | |
I Giardini del Vignola sono annessi a Palazzo Vincentini che si affaccia su di essi da una splendida loggia a due ordini di archi. Prendono il nome da Jacopo Barozzi da Vignola, l’architetto che pare sia stato incaricato della costruzione. Il giardino all’italiana rimase proprietà della famiglia Vincentini fino al XX secolo, inaccessibile e separato dalla piazza da un alto muro. Quando il palazzo, nel 1927, fu venduto alla provincia di Rieti, il giardino fu aperto al pubblico e il muro sostituito da una cancellata. |
Storico | |
Piazza Vittorio Emanuele II, 17 | |
Il Palazzo Dosi Delfini è sulla piazza principale di Rieti. La Fondazione Varrone è la proprietaria dell’edificio che ospita la filiale dell’ex Cassa di Risparmio di Rieti e la sede dell’università di Rieti. All’interno del palazzo è presente un piccolo cortile ellittico, guardate su, rimarrete stupiti dalla finestra sul cielo che si aprirà davanti ai vostri occhi! |
Teatro | |
Via Giuseppe Garibaldi, 263 - Rieti | |
Il Teatro Flavio Vespasiano di Rieti, noto per la sua ottima acustica, premiata e riconosciuta in maniera ufficiale più volte, fu inaugurato il 20 settembre 1893. Fu dedicato a Tito Flavio Vespasiano, imperatore romano di origine sabine. Dopo soli 5 anni dall’inaugurazione, il terremoto del 1898 danneggiò seriamente il teatro, che subì il crollo della cupola e di parte della facciata. Nel corso degli anni il teatro è stato oggetto di diverse ristrutturazioni, sia per il restauro sia per la messa a norma di alcuni locali. |
Culturale | |
Largo San Giorgio - Rieti | |
Largo San Giorgio è una piazzetta, sede all’epoca di botteghe e attività commerciali, restaurata di recente ad opera della Fondazione Varrone, sede attuale di una biblioteca e della Chiesa di San Giorgio, oltre che di un caffè teatro. Quest’ultimo dopo il terremoto del 2016 è stato chiuso per danni alla struttura e ora di nuovo in ristrutturazione. |
Storico | |
Via dei Pozzi - Rieti | |
Il quartiere dei Pozzi si sviluppa lungo la riva destra del Fiume Velino, una lingua di terra pianeggiante dove dominano i palazzi di Via Garibaldi. Un tempo popolato soprattutto da agricoltori, artigiani e coloro che si dedicavano alla lavorazione del guado, pianta dalla quale si ricava un pigmento blu per fibre tessili, l’antico quartiere dei Pozzi è un esempio a Rieti degli antichi mestieri legati all’acqua. Qui vi si trovavano, infatti, anche le aree per la macerazione dei tessuti e furono anche impiantate le attività per l’estrazione della sabbia e dell’argilla. |
Religioso | |
Via Chiesa Nuova, 165 | |
La costruzione della Chiesa di Santa Barbara in Agro è relativamente recente e risale al XIX secolo. Il materiale con cui è stata eretta è però più datato: si tratta, infatti, del pietrame ricavato dalla demolizione di Santa Maria in Campo Reatino, chiesa del XV secolo. Nella Chiesa è conservato il Crocifisso trecentesco, preziosa opera di ebanisteria proveniente dalla precedente chiesa dei Domenicani, sottratto alla profanazione e ai ripetuti saccheggi e ad affidato in custodia alla Chiesa Nuova nel 1869. Da qui l’altro nome con cui è conosciuta l’edificio: Santuario del SS. Crocifisso. |
Visita guidata | |
Piazza Cavour (nei pressi del ponte romano) - Rieti | |
Alla scoperta del viadotto costruito dai Romani nel III secolo a.C. per rialzare la Via Salaria, l’antica via del sale e proteggerla dalle inondazioni del fiume Velino. Informazioni sulle visite guidate a Rieti sotterranea:
Necessaria la prenotazione al numero: 347.7279591 Per gruppi superiori a 15 persone, si organizzano visite dedicate fuori orario. |
Se ti resta del tempo libero, non devi assolutamente perdere la nostra selezione di luoghi da vedere nelle vicinanze di Rieti!
Comune della Sabina | |
Piazzale San Francesco, 1 - Greccio (Rieti) | |
Insignito del titolo “borghi più belli d’Italia”, Greccio, in provincia di Rieti, è un luogo così particolare che perfino San Francesco ne venne colpito. È qui, infatti, che il Santo diede vita al primo presepe e dove si trova uno dei quattro Santuari della Valle Santa. |
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Religioso | |
Piazzale San Francesco - Greccio | |
Il Santuario di Greccio, incastonato nella nuda roccia, stupisce per le sue fattezze. Il nucleo originario del Santuario è la Cappella del Presepio dove – narra la tradizione – San Francesco nella notte di Natale del 1223 rappresentò per la prima volta la nascita di Gesù. Da qui nasce la tradizione del presepio. |
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Percorso naturalistico | |
Greccio | |
Cinque itinerari naturalistici e spirituali sulle orme di San Francesco. Per gli amanti del trekking che vogliono aggiungere alla visita al Santuario di Greccio una o più escursioni, con diversi livelli di difficoltà. |
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Religioso | |
Via Fonte Colombo, 40 - Rieti | |
Fonte Colombo è uno dei quattro santuari francescani che si trovano sul Cammino di San Francesco nella cosiddetta Valle Santa di Rieti, insieme al Santuario di Greccio, al Santuario della Foresta e al Santuario di Poggio Bustone (conosciuto semplicemente anche con il nome di Convento di San Giacomo). Nascosto in un bosco di lecci secolari, sulla costa del Monte Rainiero, il Santuario di Fonte Colombo è il luogo in cui – all’interno del Sacro Speco, la grotta sacra – San Francesco d’Assisi scrisse la regola definitiva del suo Ordine. |
Religioso | |
Via Foresta, 30 - Rieti | |
Il Santuario di Santa Maria della Foresta è uno dei quattro santuari francescani che si trovano sul Cammino di San Francesco nella cosiddetta Valle Santa di Rieti, insieme al Santuario di Greccio, al Santuario di Fonte Colombo e al Santuario di Poggio Bustone (conosciuto semplicemente anche con il nome di Convento di San Giacomo). In questo Santuario, a soli 3,5 km da Rieti, San Francesco si ritirò per oltre 4 mesi. Arrivò qui per sottoporsi a un intervento chirurgico agli occhi con un dottore molto noto che si trovava a Rieti. A quel tempo il Santuario si componeva di una chiesetta di campagna in cui viveva e officiava un prete, il quale si sostentava con i frutti e la coltivazione della campagna e di una piccola vigna. Si racconta che, in occasione della permanenza di San Francesco in questo luogo, la vigna venne spogliata quasi completamente dei suoi frutti dai pellegrini, tanto che al momento della vendemmia era rimasta pochissima uva. Il Santo operò in questa occasione il “miracolo del vino“: dalla poca uva raccolta il prete produsse inspiegabilmente il doppio del vino dell’anno precedente. |
Religioso | |
Piazzale Missioni Francescane - Poggio Bustone (Rieti) | |
Il Santuario di Poggio Bustone, dedicato a San Giacomo, è uno dei quattro santuari francescani che si trovano sul Cammino di San Francesco nella cosiddetta Valle Santa di Rieti, insieme al Santuario di Greccio, al Santuario di Fonte Colombo e al Santuario della Foresta. Si racconta che fu proprio qui, nel Santuario di Poggio Bustone, che a San Francesco apparve un angelo che gli annunciò il luminoso cammino verso cui si avviava il suo Ordine. Il Santuario risale al 1200, quando ebbe inizio la costruzione del convento e del chiostro. Il complesso vide ampliamenti successivi, a cavallo del Trecento e del Quattrocento. L’ultima costruzione, il Tempietto della Pace, risale al 1800. |
Naturalistico | |
Terminillo - Rieti | |
La vetta della Sabina, il Monte Terminillo con i suoi 2.217 metri di altitudine è tra le cime più alte del Lazio e fa parte del complesso dei Monti Reatini. È conosciuto anche con il nome di “Montagna di Roma“, infatti per la sua vicinanza con la Capitale è spesso meta di Romani che lo scelgono per escursioni, gite e – in inverno – per giornate dedicate allo sci. Il Terminillo divenne una località sciistica a partire dal 1933 quando Mussolini ordinò la costruzione della Strada 4 bis Salaria per il Terminillo, operò che venne ultimata nel 1938. Venne poi costruita la Funivia e la sciovia delle Carbonaie che entrò in funzione nel gennaio del 1940. Si trattava di una realizzazione del tutto innovativa per l’epoca e fu motivo di vanto per i costruttori. Il complesso sciistico dispone di 10 piste, con diverse difficoltà, la più alta delle quali arriva a 1.350 metri. |
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Storico/Naturalistico | |
Tetto e finestre rosse per il primo rifugio costruito sul Monte Terminillo. Collocato a 2108 metri di altitudine, è raggiungibile solo a piedi percorrendo il sentiero 401 e da lì alla vetta del Terminillo è un attimo (si fa per dire!). |
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Naturalistico | |
Rieti | |
Il lago del Salto, con i suo 10 km quadrati di superficie totale, è il bacino artificiale più esteso della regione Lazio. È il risultato dello sbarramento, attuato nel 1940, del fiume Salto con la diga del Salto. La diga di 90 metri all’epoca era la più alta d’Italia. L’opera portò a sommergere la Valle del Cicolano e i paesi che si trovavano qui. Borgo San Pietro, Petrella Salto, Fiumata e Taglieto sono stati ricostruiti sulle sponde del bacino artificiale. I paesi originari sono ormai dei borghi sommersi. Rinomato luogo di villeggiatura, ottimale per trascorrere una giornata al lago o un weekend lontano dalla calura della Capitale o delle città, il Lago del Salto è organizzato per accogliere i turisti, grazie alle sue spiagge attrezzate. |
Curiosità, personaggi famosi, esperienze e tutto quello che c'è da sapere per visitare al meglio la Sabina
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