La Sabina


La scelta di Scopri la Sabina

Quando abbiamo aperto i profili social di Scopri la Sabina e iniziato a pubblicare le prime foto ogni tanto ci vedevamo arrivare dei commenti di questo genere: “Bellissima foto, posto stupendo, ma dove si trova? Che cosa è la Sabina?“.

Ecco, la Sabina – appunto – non è molto conosciuta in Italia, o per meglio dire “riconosciuta”. Se diciamo “Maremma” ad esempio non esitiamo ad associarla alla Toscana, o se diciamo Langhe sappiamo di essere in Piemonte. Al contrario fatichiamo a localizzare il territorio sabino in una zona precisa. C’è da dire che la confusione regna sovrana anche tra le fonti che tentano di circoscrivere la Sabina a un territorio più o meno ampio e le indicazioni geografiche non sono sempre concordanti.

Il fatto che la Sabina a livello turistico non sia ancora così nota – o così di moda – ha i suoi vantaggi: chi decide di trascorrere le proprie vacanze in Sabina troverà un territorio ancora incontaminato e non affollato da frotte di turisti. D’altro canto è un peccato che i tesori della Sabina siano poco conosciuti e apprezzati in Italia e all’estero.

Per quanto riguarda la localizzazione territoriale, Scopri la Sabina ha fatto la sua scelta, decidendo di visitare, conoscere, fotografare e recensire la Sabina nella sua estensione geografica più ampia… almeno il nostro viaggio insieme a te sarà più lungo! 🙂

Andiamo con ordine. E cerchiamo di fare chiarezza.

Alla scoperta della Sabina

Legata a un passato antichissimo, la Sabina è una regione storico-geografica situata nell’Italia centrale, confinante ad est con il Lazio orientale, la regione del Cicolano e l’Abruzzo, a nord con l’Umbria e le Marche e a sud con il Lazio meridionale.

Così come suggerisce il suo nome, si tratta di quella parte d’Italia anticamente abitata dal popolo dei Sabini, racchiusa tra il Tevere e l’Appennino marchigiano.

La sua estensione geografica è oggi riconducibile per il 66% alla Provincia di Rieti, mentre la restante parte occupa alcune zone della Provincia di Roma, alcune zone dell’Umbria e, infine, la Valle dell’Aterno, situata a nord della Provincia de L’Aquila, in Abruzzo.

La Sabina antica è quindi circoscritta a un agglomerato di ben tre regioni e cinque province, per un totale di 97 comuni distribuiti su di un territorio in prevalenza montuoso, distribuito tra la catena dei Monti Reatini e la valle del Tevere.

Nel mezzo di questa zona, si delineano i Monti Sabini, rilievi di modesta altitudine che attraversano tutto il territorio della regione, a eccezione di un’unica area pianeggiante, la Piana Reatina, posta ai piedi della città di Rieti.

La disposizione dei Monti Sabini suddivide la regione in due grandi aree:

  • l’Alta Sabina: la parte comprendente i territori posti a nord-est, ossia l’intera provincia di Rieti a eccezione del Cicolano, le aree umbre e quelle abruzzesi;
  • la Bassa Sabina: comprende i restanti territori posti più a sud; quelli legati alla provincia di Roma, delimitano la parte della Bassa Sabina che è convenzionalmente conosciuta come Sabina romana.

Ecco una lista dei principali comuni facenti parte della Regione della Sabina:

Comuni in Provincia di Rieti: Poggio Mirteto, Magliano Sabina, Casperia, Montopoli di Sabina, Torri in Sabina, Cantalupo in Sabina, Montebuono, Forano, Poggio Catino, Montasola, Stimigliano, Castelnuovo di Farfa, Fara in Sabina, Roccantica, Mompeo, Salisano, Cottanello, Configni, Vacone, Tarano, Collevecchio, Toffia, Poggio Moiano, Poggio Nativo, Scandriglia, Selci.

Comuni situati in Umbria: Narni, Amelia, Cascia, Norcia.

Comuni situati in Abruzzo: Montereale, Capitignano, Cagnano Amiterno, Barete, Pizzoli, L’Aquila, Villa Sant’Angelo, Fontecchio, Tione degli Abruzzi, Acciano, Raiano, Popoli.

Comuni in Provincia di Roma: Montorio Romano, Montelibretti, Moricone, Palombara Sabina, Monterotondo, Mentana, Monteflavio, Nerola.

Una storia che ha radici profonde

I reperti storici e le testimonianze letterarie indicano una prima, antichissima occupazione del territorio della Sabina da parte del popolo degli Aborigeni, i quali la scelsero per fondarvi diverse città, tra cui la loro capitale Lista.

L’origine della Sabina vera e propria, tuttavia, è da collegarsi al popolo a cui deve il suo nome: i Sabini, presumibilmente nati dalla migrazione in queste terre da parte di un gruppo di Umbri.

Così come attesta il prefisso comune, i Sabini discendevano inoltre dallo stesso gruppo etnico di appartenenza dei Sanniti, altro popolo indoeuropeo stabilitosi in antichità nell’Italia centromeridionale, con cui i Sabini coesistevano sul territorio Italico insieme agli Etruschi e agli Umbri stessi.

La storia dei Sabini e del loro successivo contatto con il popolo dei Romani è da ritrovarsi soltanto nella leggenda, la quale narra di uno scontro cruentissimo tra i due popoli, avvenuto in un momento immediatamente successivo alla fondazione di Roma.

Si narra infatti che i rapporti si inasprirono per mano di Romolo, che dopo aver fondato la città attuò il famoso Ratto delle Sabine: il rapimento delle donne del popolo Sabino, pianificato dai Romani per poter accrescere la rilevanza numerica e militare della loro città.

La leggenda vuole che nel mezzo del conflitto bellico scoppiato tra i Sabini e i Romani, a seguito di questo atto imperdonabile, furono le Sabine stesse a gettarsi in mezzo alle armi per cercare di impedire che la guerra, già estenuante, si prolungasse, chiedendo una tregua tra i due popoli.

A seguito di questo avvenimento, Romani e Sabini cercarono di fatto di trovare un accordo, e Romolo e Tito Tazio, Re dei Sabini al momento del conflitto, tramutarono le loro avversità in un vero e proprio patto di collaborazione, che vide i due popoli allearsi, sotto un unico grande regno.

Così facendo, Tito Tazio si insediò al Quirinale, regnando per cinque anni al fianco di Romolo.

Susseguì la salita al trono di altri due re di Roma, Numa Pompilio ed Anco Marzio e la nascita delle primissime gens romane: Pompilia, Curtia, Claudia, Marcia, Valeria e Hostilia.

I rapporti tra Romani e Sabini, rimasero tuttavia piuttosto ostili, specie dopo la morte di Anco Marzio, che fu a tutti gli effetti l’ultimo Re di origine sabina a insediarsi nella Capitale, prima che il popolo Sabino venisse definitivamente assoggettato al Regno di Roma nel 290 a.C., per mano del console Manio Curio Dentato, in un periodo di grande espansione territoriale.

In età medioevale, i territori della Sabina rimasero divisi tra il Ducato di Spoleto e il Ducato Romano, la cui estensione geografica corrisponde ancora oggi all’area della Sabina Romana.

Nel corso del IX secolo, gli abitanti della Sabina iniziarono a costruire diversi castelli per difendersi dall’attacco dei Saraceni, di cui è possibile ammirare le architetture ancora oggi.

Successivamente, con la nascita dello Stato della Chiesa, la Regione della Sabina fu governata dapprima dal pontefice in persona, poi da diverse famiglie nobili.

Queste ultime fecero per spartirla in diverse contee, tra cui le principali furono la Contea di Sabina e il Patrimonium Sabinese.

La Regione tornerà ad essere sotto il controllo del pontefice nel 1605, con Paolo V, il quale mise a governare un rettore con sede a Collevecchio.

Da allora, i territori della Regione della Sabina sono rimasti inevitabilmente divisi per il resto della storia, fino ad un ultimo tentativo di riunificazione attuato con l’istituzione della provincia di Rieti, adoperata nel 1927 nel contesto della creazione delle province italiane volute da Mussolini.

Da questo momento, unificando gran parte delle terre Sabine sotto la provincia di Rieti, la regione storico-geografica della Sabina ha ritrovato la propria definizione, pur mantenendo viva la distinzione geografica tra la Sabina Reatina e quella Romana.

Se venisse riunita, la Sabina conterebbe oggi 304.542 abitanti e si estenderebbe per ben 4.182,04 km quadrati (fonte Wikipedia- dati di gennaio 2018).

Come raggiungere la Sabina

Se sei interessato a visitare tutti i luoghi più belli della regione della Sabina, ti consigliamo di tracciare un itinerario di tuo gradimento e di spostarti tra i vari comuni della Sabina usufruendo delle annesse stazioni ferroviarie.

Una buona meta di partenza e arrivo per il tuo itinerario Sabino potrebbe essere Fara in Sabina, dove si trova la stazione di Fara Sabina-Montelibretti, situata sulla linea ferroviaria Roma-Orte.

Quest’ultima risulta particolarmente ben connessa alla Capitale, con treni regionali che partono ogni 15 minuti in direzione Roma Tiburtina e Fiumicino, oppure ogni mezz’ora in direzione Poggio Mirteto.

Il comune di Fara in Sabina è soltanto uno dei tanti comuni che, proprio perché posti nella parte più settentrionale e montuosa della Regione, usufruiscono della rete ferroviaria come strumento principale per poter accedere alla città di Roma.

Fara in Sabina dista 92km da Terni, 56 km da Viterbo, 54km da Roma e 24km da Rieti.

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